Scacchi: è tempo di Primavera

By  | Marzo 15, 2021 | Filed under: Notiziario

TORNEO NOVOTEL: ISTRUZIONI PER L’USO

Si avvicina l’appuntamento e cresce l’attesa del torneo internazionale al Novotel del 9-11 aprile, per il quale su Vesus si sta registrando un alto numero di preiscrizioni, provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Ma ricordiamo che solo 92, per ragioni logistiche, potranno essere i giocatori partecipanti nelle sale del Novotel, che sono state tutte prenotate dal Circolo. Farà fede la data di invio del bonifico per l’iscrizione.

Nel corso della manifestazione   è previsto anche un servizio di ristorante sia a pranzo che a cena

Questi gli ultimi comunicati dell’organizzazione in preparazione dell’evento, durante il quale saranno rigidamente rispettate le norme anti Covid del protocollo FSI-CONI.

Il vincitore dell’ultima edizione del torneo al Novotel: il GM Pier Luigi  Basso

COMUNICATO n. 1 (20/02/2021):

Il numero dei giocatori ammessi al torneo sarà 92 e non 80. A tale fine, l’area di gioco è stata estesa con la disponibilità  di ulteriori sale. È probabile, però, permanendo l’attuale trend positivo, che le preiscrizioni superino il numero di 92. A tale proposito va specificato quanto segue:  l’iscrizione vera e propria si avrà con il pagamento effettivo dell’iscrizione tramite bonifico o altra forma concordata con gli organizzatori, posto che in sede di gioco non sarà possibile raccogliere denaro. In base all’ordine cronologico dei versamenti, si stabilirà la lista dei 92 partecipanti. Si suggerisce di provvedere per tempo e segnalare via mail o cell  l’avvenuto versamento.

COMUNICATO n. 2 (07/03/2021):

Il Festival Primavera di Genova (9-11 aprile 2021) è un “evento sportivo di livello agonistico riconosciuto dal CONI di preminente interesse nazionale” (leggi qui). Si tratta di un torneo FSI riconosciuto dal CONI, verificabile a questo link.

Agli atleti partecipanti, agli arbitri, ai dirigenti, agli accompagnatori di minori o persone non autosufficienti sono consentiti gli spostamenti interregionali, anche attraversando zone rosse, per raggiungere la sede di gioco  (leggi qui) .

La possibilità di svolgimento, anche in zona rossa, di tali “eventi sportivi di preminente interesse nazionale”, nonché la connessa possibilità di trasferimento interregionale per gli atleti ed operatori sportivi, è contenuta in un documento chiarificatore emanato dal Governo – Dipartimento dello Sport, a questo link.

In esso – in riferimento anche alle Regioni caratterizzate da massima gravità (zona rossa) – dopo aver ribadito che “sono consentiti gli eventi e le competizioni sportive riconosciute di rilevanza nazionale dal CONI e dal CIP, che si tengano all’aperto o al chiuso, senza pubblico” si afferma esplicitamente che “In questi casi sono consentiti anche gli spostamenti interregionali”

In sostanza, come si evince anche da alcune FAQ governative, la partecipazione ad eventi sportivi di rilevanza nazionale è equiparata ad uno “stato di necessità” e, quindi, sono perfettamente consentiti tutti gli spostamenti necessari.

Per quanto riguarda le misure anti Covid-19 nel corso del torneo, l’organizzazione rispetterà le normative sanitarie vigenti al momento di svolgimento del Festival, sia quelle governative e regionali sia quelle dettate dal protocollo FSI.

Tutte le scacchiere saranno allestite con adeguati divisori e saranno garantite le dimensioni del tavolo di gioco (100 cm di profondità) e la distanza fra le scacchiere di 200 cm. I divisori saranno posizionati a metà scacchiera, con uno spazio verticale di 20 cm per consentire il passaggio della mano di ciascun giocatore per l’effettuazione della mossa.

Tutti i giocatori dovranno indossare mascherina e trascrivere le partite con penna personale.

SI È SPENTA UNA LUCE IN TEATRO

Si è spento nella sua casa genovese, vinto da un male ancora incurabile, Marco Sciaccaluga, uno degli esponenti più importanti della cultura cittadina, per decenni colonna portante del Teatro Stabile di Genova nella veste di condirettore ai tempi della direzione di Carlo Repetti, di regista , di direttore della Scuola di recitazione. Avrebbe compiuto 68 anni il prossimo agosto.

Marco era anche un appassionato giocatore di scacchi, al quale avrebbe voluto certo dedicare più tempo. Per anni è stato socio del nostro Circolo, con il quale ha sempre mantenuto i contatti. Nel 2013 mise in scena Il Gioco dei Re, su testo di Luca Viganò, con protagonisti proprio   due personaggi storici del nostro mondo, il cubano José Ràul Capablanca e il russo Alexandrovic Alekhine, il racconto di un’amicizia destinata a rovesciarsi nel suo opposto, sullo sfondo degli avvenimenti della prima metà del Novecento.   In quella occasione, nel mese di novembre, in collaborazione con il Teatro organizzammo alcuni eventi di contorno alla rappresentazione, come la simultanea dal MI Flavio Guido al Palazzo della Borsa contro trenta giocatori e l’incontro nel foyer del teatro della Corte sullo spettacolo e in programmazione al Duse, con la presenza del giornalista nonché scacchista Adolivio Capece, dell’autore del testo teatrale Luca Viganò, Marco Sciaccaluga e degli attori della rappresentazione, Antonio Zavatteri (Raúl Capablanca), Aldo Ottobrino (Alexander Alekhine), Alice Arcuri (Olga Choubaroff), Massimo Mesciulam (il vecchio giocatore di scacchi). Graditissima anche la presenza di Livia Paoli, figlia del Grande Maestro Enrico Paoli, uno delle figure storiche più rappresentative del movimento scacchistico italiano

La sua carriera artistica parla da sola: entrato nella Scuola dello Stabile subito dopo la maturità, Sciaccaluga aveva esordito come regista a soli 22 anni, mettendo in scena “Equus”. Uno spettacolo entrato nella storia dello Stabile e che lanciò a livello nazionale il giovanissimo regista, da allora legato a filo doppio con il teatro della sua città. Cresciuto accanto a Luigi Squarzina e a Ivo Chiesa, nel 2000 quando Chiesa lasciò il Teatro, Sciaccaluga divenne condirettore accanto al direttore Carlo Repetti.

Innumerevoli le sue regia in quasi cinquant’anni di attività. Amava ricordare in particolare, “Morte di un commesso viaggiatore”, “Re Lear” “Un mese in campagna”, “Svet”, “Un nemico del popolo”. Tanti gli attori che hanno lavorato con lui: dai grandi “vecchi” come Eros Pagni, Gabriele Lavia, Vittorio Franceschi, alle giovani leve che con lui si sono formate come Alice Arcuri, Orietta Notari, Barbara Moselli, Gianluca Gobbi, Roberto Serpi, Alberto Giusta.  Andato in pensione nel 2019, aveva mantenuto la direzione della Scuola, quella stessa scuola in cui era cresciuto sotto la guida di Anna Laura Messeri.

Vogliamo terminare questo piccolo ricordo di Marco Sciaccaluga con alcune sue riflessioni che fece in concomitanza con la messa in scena dello spettacolo “Il gioco dei Re”.

La prima riguarda il rapporto tra scacchi e il teatro “Gli scacchi – disse Sciaccaluga spettacolo – sono sempre metafora di qualcosa d’altro, come il nostro spettacolo suggerisce subito, riportando sul sipario la frase di Johann Wolfgang Goethe: ‘Quanti dolori, ahimè, potremmo evitare nella vita se solo potessimo ritirare le mosse sbagliate e giocare di nuovo’. Per me da giovane gli scacchi sono stati un amore persino superiore a quello del teatro. Adesso posso dire che nel mettere in scena il Gioco dei Re ho non tanto ritrovato gli scacchi attraverso il teatro, ma piuttosto il teatro attraverso gli scacchi, perché credo che sia vero che quella capacità di immaginare, che tanto ossessiona Capablanca e Alekhine, con tutte le sue varianti o implicazioni imprevedibili, abbia molto a che fare con il lavoro di regista”.

Sugli scacchi e gli scacchisti: “Il GM belgradese Borislav Ivkov, che ho avuto l’onore di conoscere, si arrabbiava quando sentiva citare gli scacchi come metafora: “Gli scacchi sono gli scacchi! Non significano nulla… caso mai sono la vita che, appunto, non ha alcun significato!” E lì si distendeva nella sua seducente risata. “Il gioco dei re” racconta proprio questo: ci porta in un mondo di “eroi” dove un “gioco”, lungi dall’essere un amabile passatempo, diventa l’ossessiva e maniacale ricerca della “verità” e della “bellezza”. I grandi scacchisti sono degli “avventurieri dell’assoluto” e per loro ogni nuova partita è un appuntamento con il destino come nel Settimo Sigillo di Bergman, la sfida è al Tempo e alla Morte, avvincente, esiziale ma, in fondo, insensata, poiché il risultato dell’ultima partita è invariabilmente già scritto per tutti. Scherzava Ivkov: “Lo sapete perché Fischer è quasi invincibile? Perché ogni volta che gioca vede il suo avversario appoggiare a fianco della scacchiera la Grande Falce!”

Menichini uomo da battere al grand prix

Sabato 27 febbraio alle ore 21 si è disputato nella versione “on line” il grand prix del Circolo,   che ha registrato il successo di Massimo Menichini allo spareggio tecnico con Davide Cusato.

  • Massimo Menichini p. 5,5
  • Davide Cusato p. 5,5
  • Marco Faggiani 4,5
  • Claudio Nicolis 4,5
  • Massimo Rivara p. 4
  • Ezio Alberto Giorgi p. 4
  • Federico Rivara p.. 3,5
  • Giancarlo Badano p. 3,5
  • Ivano Romani p. 3
  • Edoardo Valle p.3
  • Antonio Di Francesco p.3
  • Ivano Calà p. 3
  • Pierpaolo Pelò p. 1,5

Il prossimo appuntamento è già stato fissato per sabato 27 marzo alle ore 21

Il Festival Scacchistico Internazionale di Imperia, organizzato dal Circolo Scacchistico Imperiese, è in programma dal 5 al 12 settembre 2021

GOLDEN GLOBES: TRIONFO PER “LA REGINA DEGLI SCACCHI” E ANYA TAYLOR-JOY

E così “La regina degli scacchi” ha conquistato anche i Golden Globes! La produzione Netflix, basata sull’omonimo romanzo di Walter Tevis, ha vinto entrambi i premi per i quali era stata nominata: miglior miniserie o film tv e miglior attrice protagonista in una miniserie, assegnato alla bravissima Anya Taylor-Joy. Durante il suo discorso la giovane star, molto emozionata, ha ringraziato in particolare il co-creatore, scrittore e regista Scott Frank: «Grazie per avermi permesso di far parte di questo viaggio e grazie per avermi affidato il ruolo di Beth Harmon, la protagonista della miniserie», ha detto. «È ovviamente meraviglioso che tutti abbiano visto la serie. La rifarei ancora una volta!».

«Amo gli scacchi!», ha aggiunto l’attrice in un’intervista dopo l’assegnazione del premio: «Ho dovuto acquisire nuove abilità per i film che ho girato [dopo la miniserie tv], quindi non vedo l’ora di avere un po’ di tempo libero per tornare a giocare a scacchi».

“La regina degli scacchi”, già a quattro settimane dal suo debutto, era diventata la miniserie più vista in assoluto su Netflix, con 62 milioni di telespettatori

Per la cronaca, l’Italia è stata premiata ai Golden Globes con  Laura Pausini, come migliore canzone originale del 2020, con la strepitosa “Io Sì”, dal film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti.

Sempre la “La Regina degli Scacchi” diventerà un musical a Broadway. Verrà presentato dalla società di produzione Level Forward, che si è assicurata i diritti del romanzo di Walter Tevis su cui è basata la storia della serie tv.

ORA ARONIAN GIOCA PER GLI USA

Uno dei simboli più interessanti dell’Armenia Levon Aronian ha cambiato casacca e deciso di giocare per gli Stati Uniti, cedendo al lungo corteggiamento di Rex Sinquefeld, il magnate che organizza uno dei tornei più importanti del mondo, la Sinquefeld Cap a St. Louis.

Cosa c’è dietro la scelta di Aronian? Certo, non è la prima volta che un giocatore cambia bandiera, per lo più per ragioni economiche, ma dietro alla decisione di Armenia sembrano esserci aspetti particolari. Per Levon le cose sono cambiate nel 2018, con le dimissioni del presidente armeno Sargsyan, il quale aveva sempre fatto molto per lui e per gli scacchi in generale, tanto che presiedeva anche la federazione nazionale e l’Armenia era riuscita a conquistare tre ori olimpici tra il 2006 e il 2012,

Il quadro pare mutato con il nuovo presidente armeno, Sarkissian, accusato da Aronian,  di fare ben poco per gli scacchi, al di là delle promesse. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato probabilmente quando il presidente armeno ha affermato che “I nostri esperti dicono che Levon Aronian non ha più potenziale“. Una sentenza pesantissima, che evidentemente non è stata presa bene, rivolta a uno che è pur sempre il numero 6 delle liste mondiali della FIDE. La madre di Levon ha difeso a spada tratta il comportamento del figlio, sottolineando che riceveva in termini economici 200.000 dram armeni (poco più di 300 euro), eppure per anni aveva resistito a tutte le offerte che gli erano arrivate per cambiare nazionalità, anche per somme che erano anche un migliaio di volte più alte.

Altri giocatori negli anni hanno cambiato nazionalità. Fra tutte, conosciamo bene la storia di Fabiano Caruana, che peraltro aveva già la doppia nazionalità italiana e americana essendo nato a Miami. Oppure quella di Wesley So, passato dalle Filippine agli USA nel 2014; o ancora quella del cubano Leinier Dominguez  transitato negli States nel 2018. Diverso è il caso di Nakamura, che è nato in Giappone ma è figlio di madre americana e si trova negli USA dall’età di due anni.

Un caso sotto i riflettori in questi mesi è quello del talento emergente iraniano Alireza Firouyzja, 18 anni, che gioca attualmente sotto la bandiera della Fide, ma che presumibilmente potrebbe andare a giocare per la Francia, paese in cui vive.

Gli scacchi su Twitch: fenomeno del momento

Gli scacchi si stanno adattando incredibilmente bene alla nostra epoca digitale e connessa. Lo dimostrano i numeri messi assieme dalla più nota piattaforma, Chess.com, che da sola raccoglie circa il 65/70% dei giocatori online mondiali: gli utenti della app e del sito sono passati dai 20 milioni del 2017 agli attuali 59 milioni, cifra che continua a salire al ritmo di quasi centomila nuovi iscritti al giorno.

La serie tv di Netflix, assieme alla pandemia, ha sicuramente contribuito al boom degli scacchi online, ma se si dovesse cercare il principale responsabile di questo improvviso successo lo si troverebbe probabilmente in Twitch, la piattaforma di videostreaming di proprietà di Amazon e prediletta dai gamer di tutto il mondo.

Anche in questo caso, i numeri sono impressionanti: nel mese di febbraio gli utenti di Twitch hanno guardato streaming di partite di scacchi per un totale di 18,3 milioni di ore, quasi quante ne sono state consumate in tutto il 2019. Per un breve periodo di tempo, gli scacchi hanno addirittura raggiunto il primo posto della categoria gaming di Twitch, superando videogiochi del calibro di League of Legends o Fortnite.

Il merito è anche del primo vero influencer del mondo degli scacchi: il grande maestro statunitense, ma di origini giapponesi, Hikaru Nakamura. uno dei principali giocatori contemporanei, a 15 anni il più giovane grande maestro statunitense di tutti i tempi. Dal 2018, Nakamura va in onda su Twitch su base regolare, giocando principalmente a scacchi ma dedicando tempo anche a  giochi più frivoli  come il flipper o facendo classifiche delle sue catene di fast food preferite.

Nell’ultimo anno Nakamura è passato da 80mila follower a oltre un milione, mentre le sue dirette vengono viste in media da 24mila spettatori contemporaneamente, facendogli conquistare il 44esimo posto tra gli Ma ci sono anche altre personalità scacchistiche e canali che spiccano su Twich: molto seguiti sono BotezLive (di Alexandra Botez e Andrea Botez), GothamChess (Levy Rozman) e Chessbrah (Eric Hansen).

TORNEO DEI CANDIDATI: SI RIPARTE DALL’OTTAVO TURNO DAL 19 APRILE

Riprende il 19 aprile a Ekaterinburg (Russia) il torneo dei Candidati, che designerà lo sfidante di Magnus Carlsen nel prossimo match per il titolo mondiale.

Lo ha annunciato la Fide. Si riparte dall’8° turno, a quasi 400 giorni di distanza da quando l’evento fu sospeso, nella primavera dello scorso anno, a causa della pandemia di Covid-19, dopo che il governo russo aveva annunciato la chiusura del traffico aereo con altri Paesi, a causa della diffusione a pandemia.

A che punto era il torneo al momento della sospensione? Al comando Maxime Vachier-Lagrave e Ian Nepomniachtchi, con 4,5 punti su 7, seguiti a una lunghezza da Fabiano Caruana, Anish Giri, Wang Hao e Alexander Grischuk; a 2,5 si trovavano Ding Liren e Kirill Alekseenko.

Il match mondiale che vedrà misurarsi il vincitore del torneo dei candidati con Magnus Carlsen è stato fissato a Dubai (Emirati arabi) a partire dal prossimo 24 novembre.

Questo il link.

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