Cantoro e Nikolovski protagonisti a Pegli

 

IL SALUTO A  GIANCARLO BERARDI, LO STORICO SEGRETARIO DEL CENTURINI

Il 3 gennaio ci ha lasciato Giancarlo Berardi (classe 1934), illustre  e indimenticabile segretario del Centurini, figura emblematicamente legata alla storia del nostro Circolo.

La sua avventura nel mondo degli scacchi inizia nei primi anni ’70, quando il Centurini e gli Amatori Scacchi trovavano ospitalità nel bar Parente di piazza Leonardo da Vinci. Sin da subito, Giancarlo si distingue per la sua disponibilità, dedicandosi all’arbitraggio dei tornei a livello di circolo e successivamente anche a quello cittadino, tra il 1972 e il 1978. Nell’aprile del 1978, assume la carica di segretario del nuovo circolo scacchistico genovese, frutto della fusione dei due storici circoli, Luigi Centurini e Amatori Scacchi, allora situato in Piazza Giustiniani 7.

Giancarlo Berardi nella vecchia sede di Piazza Giustiniani

Oltre al suo ruolo di segretario, Giancarlo si distingue come arbitro nazionale, collaborando con gli arbitri internazionali Pietro Tonna e Francesco D’Alessandro in festival e tornei nazionali e internazionali, specialmente negli anni ’80. La sua passione per il gioco si manifesta anche nella sua partecipazione alla scuola di scacchi diretta dall’ing. Ungaro presso l’istituto Champagnat nel 1984. Per oltre trent’anni, ha ricoperto diverse mansioni, dall’organizzazione all’amministrazione, dall’arbitraggio alla divulgazione, e sulla scacchiera raggiunse il traguardo di seconda nazionale nel torneo di Porto Mannu nel 2009.

Nel suo libro “Una lunga storia di scacchi lunga cent’anni”, Paolo Silvestri dedica a Giancarlo parole di grande stima: “Degno di particolare menzione è Giancarlo Berardi, che da oltre vent’anni ricopre la carica di segretario: un lavoro oscuro, ma fondamentale sul piano amministrativo, portato avanti con dedizione quotidiana e un pizzico di apparente inflessibilità: il ‘burbero benefico’ di goldoniana memoria.”

La sua personalità era caratterizzata da una schiettezza genuina, un modo di esprimere opinioni diretto e onesto, che rifletteva una trasparenza e autenticità che, sebbene a volte potesse apparire brusca, era sempre accompagnata da un’umanità sincera e  anche un  senso dell’umorismo molto british (e direi proprio genovese), di quel tipo che cattura il cuore.

Lo ricordiamo con profondo affetto, riconoscendolo come una delle colonne fondamentali della vita scacchistica cittadina, una figura oggi purtroppo sempre più rara, simbolo di un autentico senso di appartenenza e di attaccamento a una comunità.

Lo abbiamo salutato per l’ultima volta sabato 4 gennaio nella chiesa di San Gottardo. Lascia la moglie Marisa, con la quale ha condiviso sessant’anni di matrimonio, le sue due figlie e i tanto amati nipotini.

Estate 2023: nella casa di Mombaruzzo

 

Pubblichiamo due ricordi, due articoli apparsi sul nostro notiziario: il primo è del maggio 2009, in occasione del suo torneo a Porto Mannu. Il secondo è una divertente  e ineffabile  intervista del 1998. Ciao Giancarlo!

 
27 MAGGIO 2009

Porto Mannu: exploit di Berardi con 3 punti su 9!

Di solito al circolo gioca poco, distribuisce il suo tempo per far quadrare i conti, mettere a posto e rimbrottare chi colpisce con veemenza gli orologi. Ma poi decide di andare a fare il torneo di Porto Mannu: “Vado là solo per una vacanza, giocherò veloce per andare a prendere un po’ di sole, finirò a zero”, diceva cautelativamente gli amici prima della partenza. Ma sotto la cenere covava il fuoco della passione e… del giocatore di Caro Kann.
Così, finita la caccia alle quote (e ai soci morosi) al Circolo, inizia la caccia ai punti a Porto Mannu. Ne fa ben tre su nove, conquista 40 punti e una tranche di Elo Fide da otto partite. Niente male per un NC, che ora medita propositi bellicosi per il futuro…

Nella spedizione ligure a Porto Mannu c’erano anche Mercandelli (una buona performance da 2151), De Florio, Cavatorta, Fabbricini, Schiappacasse, Squarci, Badano.

6 GIUGNO 1998

“PIÙ CONOSCO GLI SCACCHISTI…”
Il personaggio del mese è Giancarlo Berardi, una istituzione per il Circolo. In questa intervista si confida con  la sua ruvida  e impagabile ironia.
La prima è una domanda di rito. Come ti sei avvicinato al mondo degli scacchi?
Quando avevo dieci anni mio padre, che navigava parecchio, mi portò un gioco di scacchi dalla Cina. Lui mi insegnò. Anche io ho navigato, fino al 1961, e giocavo anche a scacchi sulle navi. Poi nel 1965 approdai all’Amatori Scacchi di Piazza Leonardo da Vinci. Ricordo che quando ero in Marina c’era un ufficiale che, quando seppe che giocavo a scacchi, non mi faceva mai uscire in franchigia, praticamente mi inchiodava alla sedia a giocare con lui…
Tutti si chiedono quando hai fatto l’ultimo torneo.
Sono una terza nazionale e l’ultimo torneo è stato a Marina Romea, nel lontano 1974. Ero là con moglie e figli, abbinavo scacchi e vacanza. Al mattino andavo al mare con la famiglia, al pomeriggio ero alla sala da gioco. Che stress! Non mi sono divertito molto anche perché non ero molto preparato. Una volta ho giocato e perso contro la fidanzata di un maestro, ma avevo delle attenuanti. Faceva caldo e lei aveva un tale pettorale… Come facevo a vedere le mosse con quel “senato” lì davanti? In albergo raccontai l’episodio, ma mia moglie sentì tutto e mi apostrofò: “Brutto porco, un’altra volta concentrati e non ti distrarre!”
Le donne dovrebbero giocare bene a scacchi, sono così calcolatrici, eppure in questo gioco sono ancora troppo intuitive.
Quali sono i principali difetti degli scacchisti?
Guarda, più conosco gli scacchisti e più amo gli animali (se la ride). Gli scacchisti sono individualisti, taccagni, spilorci e sporcano.
Ehi, ma non ti sembra di esagerare?
Beh, sì, in effetti non tutti sono così, ma a volte mi prende una rabbia…
Da quanti anni fai il Segretario?
Da trenta anni. Ricordo che quando eravamo al bar Bocchella scoprimmo, ad un certo punto, che ci tenevano come paravento per coprire una bisca clandestina!
Come si comportano i soci al Circolo?
Nel complesso bene, anche se devo sempre stare attento agli orologi: c’è troppa frenesia nel colpirli durante il gioco lampo.
Faccio un po’ di tutto, faccio fronte ai pagamenti (meglio non parlare della luce), prendo le quote.
Quali miglioramenti auspicheresti per il Circolo?
Devo dire che negli ultimi anni ci sono stati parecchi miglioramenti grazie ad un Presidente come Di Liberto (difficilmente il Circolo avrà più un Presidente come lui) e grazie a Faggiani, per cui oggi tantissime sono le iniziative (forse anche troppe). Abbiamo fatto delle bellissime manifestazioni, meravigliose, ma certo avremmo meritato qualcosa in più in termini di numero di iscritti. Mi piacerebbe fare un campionato intercittadino fra i dopolavori aziendali. Anni fa l’organizzammo con la partecipazione di banche, Enel, Ansaldo, Olivetti, ecc.
Tu, tranne il periodo della vacanza estiva, sei sempre al Circolo.
A volte penso che se avessi qualcosa di meglio da fare abbandonerei gli scacchi. In realtà, non ce la faccio. Ma sai cosa succede? Vengo al Circolo, ma difficilmente riesco a fare una partita in santa pace, chi viene, chi và.
Hai qualche altro hobby cui dedicarti?
Sissignore. Il modellismo, costruisco barche a vela e rimorchiatori, e poi c’è la fotografia. Poi d’estate vado a Mombaruzzo, da maggio a settembre.
Quali sono i tuoi principali difetti?
Sono meticoloso, diffidente, rompiballe, ma sono onesto e non guardo in faccia a nessuno.
A volte mi sembra che ti fidi un po’ troppo del tuo istinto.
Forse, ma quando un socio nuovo arriva al Circolo io lo valuto con sicurezza, lo squadro, capisco dall’espressione che tipo è, se è educato. Non ho mai sbagliato.
Sicuro?
Una volta sul lavoro. C’erano due che consideravo come dei “mangiamerda”, uno magro e alto, l’altro grasso e materiale. Ebbene, diventarono i miei migliori amici.
Raccontami qualche episodio della tua carriera di arbitro.
Fu Ettore Volta a farmi diventare arbitro. Generalmente ho sempre visto giocatori corretti. Una volta, in un torneo c’era uno scacchista non vedente, al quale io riportavo le mosse sulla scacchiera. Ebbene, il suo avversano non si rese conto della situazione e andò dall’arbitro principale a protestare sostenendo che c’era un signore che eseguiva le mosse per l’avversario! Nel 1987 poi al Centro Civico di Sampierdarena, durante il Festival internazionale, a cui partecipava Korcnoj, ci fu un momento di grande imbarazzo quando saltò la luce per mezz’ora.
Torniamo a uno dei tuoi cavalli di battaglia. Si fanno molti sprechi al Circolo? Come vengono utilizzati i locali?
Non sono molti gli sprechi e anche finanziariamente andiamo abbastanza bene, ma non mi stancherò mai di dire delle lampade alogene, di tutti i faretti… per non parlare del riscaldamento elettrico. Comunque, sono contento per quello che è stato fatto per i non fumatori, sono d’accordissimo. Si potrebbero utilizzare meglio i locali, per esempio la Segreteria ora non viene quasi mai utilizzata dai non fumatori.

Termina qui l’intervista a Berardi, da molti considerato un “mastino”, un burbero, peraltro molto utile in certe circostanze. Certi suoi giudizi estremamente ruvidi e trancianti sugli scacchisti non devono trarre in inganno: in fondo Giancarlo è un buono.

 

                        TORNEO PEGLI: VITTORIA DI CANTORO

                                                  NIKOLOVSKI SUPER  nel TORNEO B

                               

Novantaquattro giocatori hanno dato vita, per la soddisfazione degli organizzatori del Circolo di Ponente Scacchi, alla settima edizione del torneo Mediterranée, svoltosi presso l’omonimo hotel di Pegli dal 2 al 5 gennaio. Motivo di grande soddisfazione per il Circolo le smaglianti prestazioni, in particolare, di Daniele Cantoro e Marko Nikolovski vincitori dei tornei A e B.

Nel torneo principale, riservato a partecipanti con un elo superiore a 1750, quaranta giocatori si sono confrontati, tra cui il nostro Daniele Cantoro, che, vincendo con 4,5 su 5,  ha nuovamente confermato il suo talento e il suo ruolo di grande protagonista di questa stagione scacchistica. Lo vedremo impegnato a marzo nella prima squadra del Centurini, nel campionato a squadre. Daniele giunge a questo successo dopo un altro brillante risultato al torneo di Nizza, tenutosi a dicembre, dove ha conquistato la vittoria nel secondo open del Riviera Chess Club, chiudendo con un eccellente punteggio di 4,5 su 5.

A Pegli, nella competizione, si è imposto sul primo classificato del tabellone, il Maestro FIDE Paolo Formento, che ha totalizzato 4 punti, insieme al CM bolognese  Domenico Lateana e l’undicenne torinese  Lorenzo Rolle. Solo quinto  a 3,5 si è classificato l’altro Maestro FIDE della manifestazione e numero due del tabellone, il bolognese Giulio Calavalle.

Il nostro Circolo ha brillato anche nel torneo B, riservato a giocatori con elo compreso tra 1550 e 1800, nel quale hanno partecipato 18 concorrenti. Il quindicenne Marko Nikolovski ha trionfato con 4 punti su 5, superando allo spareggio tecnico il cuneese  Sebastiano Dutto e l’astigiano Luca Rainero.

Infine, il Centurini si è distinto anche  nel torneo C, che ha visto la partecipazione di 26 giocatori. Angelo Fernando Kachchkaduge ha sfiorato l’impresa nell’ultimo round, affrontando in prima scacchiera il vincitore del torneo,  il diciassettenne Andrea Piccardo.

Risultati: https://vesus.org/event/EIiLeE25

 

Il nuovo corso della Scuola di Scacchi del Centurini

METODI DI VALUTAZIONE POSIZIONALE NEGLI SCACCHI

 di Maurizio Accardo, Istruttore FSI

 Valutare una posizione è un aspetto cruciale nel gioco degli scacchi. La partita si sviluppa attraverso una serie di posizioni e, in assenza di sequenze forzate a livello tattico, la chiave per scegliere la mossa migliore in ogni momento risiede nella capacità di analizzare la posizione con la massima precisione possibile. Solo in questo modo è possibile elaborare un piano di gioco efficace e compiere le mosse corrette.

La competenza nella valutazione posizionale si sviluppa con lo studio e l’esperienza, ma in questo corso i partecipanti avranno accesso a metodi, suggerimenti, spunti e consigli pratici che renderanno il processo più agevole ed efficace.

 

             Il metodo Dorfman                           Il metodo Kasparov                                       Il metodo Aagaard

                       

 

Quote di partecipazione:  Soci Centurini  2025 euro 10, non soci euro 20

Tutti i partecipanti riceveranno una dispensa  delle lezioni.

(per iscrizioni e info 3336811067 info@centurini.it)

 

Lunedi 27 gennaio 2025  h. 17.30 – 19

Lunedi  3 febbraio           h. 17.30 – 19

Lunedi 10 febbraio          h. 17.30 – 19

Lunedi 17 febbraio          h. 17.30 – 19

       

 

L’ A.S.D. Scacchi Golfo Paradiso “G. Musso”
con il patrocinio della Città di Camogli, organizza il
2° “Festival della Dragonara”
21 – 22 – 23 febbraio 2025

Tre Tornei Omologati FIDE / FSI
Torneo A Elo > 1900
Torneo B Elo < 2000
Torneo C Elo < 1600

Torneo A Hotel Cenobio dei Dogi Via Cuneo 14
Tornei B e C Palestra della Scuola Secondaria di 1° Grado Via Garibaldi 46

CADENZE Tutti i Tornei 90’ a finire, + 30” per ogni mossa, dall’inizio

CONTRIBUTI ORGANIZZATIVI DI PARTECIPAZIONE
Open A € 60 Under 18 € 50
Open B € 55 Under 18 € 45
Open C € 50 Under 18 € 40
Open A Gratis GM, IM, più FM con Elo >= 2300

ISCRIZIONI

L’iscrizione (preiscrizione su Vesus https://vesus.org/event/jKg1HRHz obbligatoria, entro il 17/2/ 25) sarà valida
se pervenuta entro il 18 febbraio attraverso bonifico bancario sul c/c della ASD Scacchi Golfo Paradiso N° 30201189
presso Credit Agricole di Recco, IBAN IT67W0623032121000030201189, specificando nella causale Nome e Cognome
del giocatore iscritto e il Torneo prescelto (A, B o C). Solo il bonifico, (o il versamento cash) alla ASD entro il 18/02,
danno luogo all’iscrizione, nei limiti prefissati.
È possibile ottenere il rimborso del 50% della quota versata, se richiesto entro il 20/02/25, solo se motivato da cause
indipendenti dal giocatore,

Venerdì 21 febbraio 17:30 1° Turno
Sabato 22 febbraio 9:30 2° Turno
Sabato 22 febbraio 15:00 3° Turno
Domenica 23 febbraio 9:00 4° Turno
Domenica 23 febbraio 14:30 5° Turno
Domenica 23 febbraio A seguire Premiazioni

RIMBORSI e PREMI  per complessivi € 4.000

Informazioni: Paolo D’Augusta 335 719 6786 paolo.daugusta@gmail.com

Ricevuto il bando del 2° Festival della Dragonara, abbiamo cercato gli organizzatori per alcune domande. Per l’ASD Scacchi Golfo Paradiso, ci risponde il Presidente, Paolo D’Augusta.

Ciao Paolo, partiamo da una curiosità, da dove esce il nome del Festival?
Per attirare l’attenzione su un torneo che a Camogli partiva da zero, l’anno scorso abbiamo scelto il nome della rocca che sovrasta l’Isola del borgo, nota come Castello Dragone o anche Castello della Dragonara . Quest’ultima versione era meno nota, anche in loco, quindi la più adatta per incuriosire il pubblico. E stiamo usando una espressione sintetica, “la Dragonara” a cui
non siamo abituati neppure noi. Vorremmo diventasse un brand nel mondo degli scacchi, ma per ora vediamo di far funzionare la seconda edizione …
 E qui che punto siete? Cosa abbiamo in cantiere?
Come è familiare a tutti gli organizzatori, a quaranta giorni dall’evento hai buona evidenza dei problemi e pari incertezza dei risultati, ma devi mantenere l’ottimismo come stile di guida. Si stanno muovendo le preiscrizioni, al 30% dell’atteso dopo i tanti tornei di fine d’anno, anche dall’esterno del territorio ligure. Abbiamo inventato il collegamento con navetta con il Festival des Jeux a Cannes, in tempo per il controllo presenze lunedì 24, vedremo se ci sono richieste. Stiamo lavorando su alcuni inviti per
rendere più attrattivo il Torneo A, che vedrà trasmesse in rete le prime cinque scacchiere (per ora, ne avanzano …)
 Quando e come è nata l’idea della Dragonara?
Parlando fra di noi, ben prima del Covid, avevamo la percezione di un vuoto, di spazio e di tempo. Tra la Befana e fino al dopo CIS , un trimestre rarefatto, con poche opportunità di gioco diverse dai tanti campionati diffusi. E nel nostro Golfo Paradiso, facciamo un festival week end a Recco ogni anno, mai nulla di simile a Camogli.
Inoltre, quasi fossimo quattro amici al bar, ci piaceva sognare tornei di alto livello, di una intera settimana e di grande richiamo, non a caso lo chiamavamo Sogno. Per non far solo discorsi, abbiamo proposto l’anno scorso un’edizione un po’ sperimentale, con 70 partecipanti, ci è sembrata una buona risposta come prima volta.
 Se dopo la prima, fate la seconda edizione, vorrà dir qualcosa …
Certamente, abbiamo una motivazione molto particolare, quest’anno ricorre il mezzo secolo di vita del nostro Circolo, fondato il 14 maggio 1975. La scelta di proseguire alzando la posta (montepremi a 4000 euro), affrontando costi e impegni al
di sopra dell’ordinario equilibrio, è nata proprio per associare alla nostra ricorrenza privata un evento pubblico, in modo da condividere fra gli scacchisti (partecipate numerosi!) la nostra soddisfazione per un traguardo raggiunto senza averci nemmeno mai troppo pensato, il gusto della sopravvivenza emerge sempre a consuntivo, mentre a preventivo lo dai per scontato, così
non sa di nulla.
Ci sono più modi per festeggiare un anniversario, abbiamo scelto di far qualcosa che insieme ad altri guardi in avanti, piuttosto che limitarci fra di noi a ricordare un passato, che peraltro ha molti motivi di curioso interesse, se partiamo dai dati di fatto.

 Di preciso, a cosa ti stai riferendo?
Agli inizi nei primi sei, sette anni di attività, in particolare. Il Circolo Scacchistico Rutese registra 20 soci alla nascita (che saranno ben 43 già nel 77, con una media superiore ai 30 per i primi otto anni, poi ci mancano i dati…), organizza subito, nel ’76, un torneo giovanile triennale (20 ragazzi alla primo anno), nel 77 al Ciocco partecipa con una squadra nella Serie C del
CIS raggiungendo il sesto posto su 22 ( una classifica con Milano, Napoli, Firenze, Venezia, Milano, Ruta di Camogli fa uno strano effetto ..), dal ’75 all’81 affronta 10 incontri a squadre (3 volte nella Riviera di Levante) mentre nel maggio dell’81 dà l’avvio al Memorial Ottolenghi, il più longevo semilampo italiano, a quanto ci risulti.
Questa fortuita aggregazione di scacchisti degli anni 70, dispersi intorno al non luogo di Ruta (detto da un rutese adottivo), ha un che di misterioso (racconto non privo di un titolo, Marcello Schiappacasse, Presidente dal 75 fino al 2014), a rileggere il libro del Circolo si percepiscono partecipazione, entusiasmo e attività quasi frenetica, che crediamo siano rimasti ancora patrimonio della nostra associazione, nel frattempo diventata Scacchi Golfo Paradiso.
Grazie Paolo, sono sicuro che questo contributo sarà di interesse per molti
scacchisti.
Grazie a te Marco, arrivederci alla Dragonara!

DURDEVIC: COME UN LAMPO

Radoslav Durdevic si è imposto nettamente (8 su 9) al grand prix lampo di sabato 11 gennaio, alle sue spalle Filippo Barbero (6,5)  e Mauro Berni (5,5), che ha superato allo spareggio tecnico Cusato e Bottaro.

                 

 

1
CN
1949
2131
8
2
1N
1927
1978
6.5
3
CN
1982
1858
5.5
4
1N
1750
1968
5.5
5
1N
1816
1803
5.5
6
2N
1618
1845
5
7
CN
1749
1802
5
8
1N
1879
1679
5
9
1676
1765
4.5
10
1N
1742
1742
4.5
11
1N
1845
1737
4
12
CN
1790
1695
4
13
2N
1663
1614
3.5
14
1399
1542
3.5
15
3N
1512
1527
3.5
16
2N
1685
1591
3
17
2N
1660
1581
3
18
2N
1518
1414
1.5

    

MONDIALI RAPID E BLITZ: UNA  POLTRONA PER DUE

I Mondiali Rapid e Blitz di New York saranno sicuramente ricordati  nel tempo, non tanto per le partite dei giocatori, quanto per le disavventure della FIDE, che sembra aver perso la bussola nella gestione dei rapporti con Magnus Carlsen. Dalla controversia sull’uso dei jeans, il torneo ha preso il via con un formato che ha fatto storcere il naso a molti. Un torneo svizzero di soli 13 turni per selezionare 8 giocatori su 188? Un’idea brillante, a dir poco.

Qualcosa di curioso è poi accaduto quando  Dubov si è reso uccel di bosco  quando doveva giocare  contro Niemann. La scusa? “Mi sono addormentato in hotel”. Chi ci crede? Nemmeno il presidente della federazione russa, Filatov, che ha promesso un’inchiesta.

La fase a eliminazione ha visto poi  Carlsen affrontare Niemann in un match carico di tensione, culminato in una vittoria per il norvegese, che ha dimostrato di saper giocare anche con 22 secondi sul cronometro. Ma il vero spettacolo è arrivato nella  finale, dove Carlsen ha iniziato  bene, con una marcia trionfale, ma poi  Nepomniachtchi ha saputo risollevarsi in modo inaspettato.

E così, dopo una serie di partite che avrebbero fatto sobbalzare anche il più impassibile degli spettatori, i due finalisti hanno deciso di condividere il titolo. “Perché competere quando possiamo essere entrambi campioni?”, hanno pensato, e dopo una breve consultazione tra l’arbitro capo e Dvorkovich,  presidente Fide, la proposta è stata accettata in un colpo di genio,  cambiando le regole in corsa. Che modo elegante di concludere un campionato mondiale, vero?

Le reazioni non si sono fatte attendere. La FIDE ha mostrato di non avere le idee chiare… . Carlsen è uscito con l’immagine di un divo capriccioso che può piegare le regole a suo piacimento, mentre gli scacchi stessi hanno subito un duro colpo alla loro reputazione .Gli sponsor, che si aspettano serietà e regole chiare, devono aver pensato di aver investito in un reality show piuttosto che in uno sport. E anche gli spettatori pensiamo siano stati delusi da questa doccia fredda.

In definitiva, mentre Nepomniachtchi esulta per il suo “titolo” condiviso, la FIDE dovrà riflettere profondamente su come evitare che simili situazioni si ripetano. Magari un regolamento chiaro e definitivo? Ma fino ad allora, sarà difficile dimenticare il “Campionato del Mondo” che si è concluso con un abbraccio piuttosto che con un confronto finale. Un finale che avrebbe fatto invidia a qualsiasi commedia romantica!

                                          FIGURE CHE SCOMPAIONO:  ROBERT HUBNER

Addio a Robert Hübner, illustre maestro tedesco di scacchi, scomparso il 5 gennaio 2025 all’età di 76 anni. Nato a Colonia il 6 novembre 1948, Hübner manifestò il suo straordinario talento sin da giovane, conquistando il campionato tedesco U18 a soli 14 anni e rappresentando la Germania in competizioni europee e mondiali. Divenne campione tedesco nel 1967 e nel 1970 fece il suo ingresso nell’élite scacchistica, qualificandosi per il torneo dei Candidati.

Oltre alla carriera scacchistica, Hübner si laureò in filologia classica, conseguendo un dottorato all’Università di Colonia. Rappresentò la Germania in undici Olimpiadi, ottenendo due medaglie d’oro individuali e raggiungendo il terzo posto nella lista FIDE nel 1981. La sua passione per gli scacchi andava oltre la competizione; analizzava e studiava con rigore le partite, condividendo la sua vasta conoscenza attraverso libri e articoli.

Conversatore brillante e scettico riguardo all’evoluzione del gioco, si distaccò dalla scena agonistica per dedicarsi a interessi come la traduzione dell’“Iliade” e la cura del fratello malato. Nel 2024, dopo una dura battaglia contro il cancro, la sua salute declinò rapidamente, portandolo alla scomparsa. Hübner lascia un’eredità indelebile nel mondo degli scacchi e una produzione letteraria di grande valore.